Domande frequenti

Come si riconosce un olio extravergine di oliva di qualità?

L’olio extra vergine di oliva di alta qualità si riconosce attraverso la degustazione, ovvero assaggiandolo. L’olio EVO di alta qualità deve risultare fruttato all’olfatto, e avere un buon bilanciamento di sapore piccante e amaro. E’ difficile riconoscere l’olio extra vergine di oliva di qualità solo dall’etichetta perch olio extra vergine di oliva può essere ottenuto da olive di bassa qualità. Affidarsi a produttori certificati e con esperienza come gli olivicoltori del consorzio del Grevepesa è già una garanzia di un olio di alta qualità. 

Come acquistare un olio extravergine di oliva di qualità?

Prima di acquistare l’olio extra vergine di oliva bisogna verificare la data di raccolta che dovrebbe essere entro un anno dall’acquisto. L’olio EVO si conserva fino a 18 mesi. Bisogna poi acquistare una confezione che sia adatta al consumo, se compri una latta da 5 litri ma poi la tieni aperta per 6 mesi senza finirla, l’olio al suo interno si ossida. Per questo abbiamo prodotto il bag in box che consente di mantenere il sottovuoto all’interno della confezione anche dopo l’apertura. 

Quali sono le proprietà nutritive dell’olio extravergine di oliva?

Gli acidi grassi si dividono in saturi e insaturi. I grassi insaturi si trovano in grande quantità nell’olio extra vergine di oliva. Gli acidi grassi mono-insaturi sono considerati grassi “buoni”, in quanto favoriscono la sostituzione del colesterolo LDL presente nel sangue, causa di infarti e di ostruzioni vascolari, con colesterolo HDL, che non rappresenta invece una fonte di pericolo per l’organismo. L’olio extra vergine di oliva di alta qualità può avere per legge un grado di acidità massima di 0.8 pH. Minore è il tempo che intercorre tra la raccolta delle olive e la spremitura e più basso sarà il livello di acidità. Per approfondire leggi anche: “le proprietà benefiche dell’olio EVO

Il colore verde dell’olio di oliva è indicativo della qualità?

Sicuramente l’olio di oliva dal colore verde scuro è piacevole alla vista, ma non è un indicatore che ne determina la qualità. Il colore dipendeinfatti dal contenuto di clorofilla presente nell’olio … La raccolta anticipata accentua la colorazione verde, mentre l’oliva più matura riduce il suo contenuto di clorofilla e quindi l’olio assumerà una colorazione più tendente al giallo.
Può capitare che un olio presenti un colore verde intenso, ma non sia accompagnato da alcuna fragranza o talvolta invece addirittura difettoso. Con ogni probabilità siamo in presenza di un olio alterato (quindi non extravergine di oliva) ai fini di ottenere una colorazione più accesa.
Le possibilità sono tre:
• Aggiunta di verdone, l’olio di seconda spremitura
• Aggiunta di foglie durante la fase di frangitura
• Aggiunta di clorofilla sintetica
E’ importante quindi non farsi condizionare da un bel colore verde dell’olio, ma accertarsi che quel bel colore sia un valore aggiunto per il piacere della vista e non un inganno.
Gli assaggiatori professionisti assaggiano gli oli utilizzano un bicchierino colorato proprio per evitare che il colore influenzi il loro giudizio sul gusto e sul profumo dell’olio.

L’olio extravergine di oliva va bene per cucinare?

L’olio extravergine d’oliva di buona qualità è un grasso super salutare che conserva i suoi benefici anche dopo la cottura.
Grazie al suo elevato punto di fumo (210 °C) l’olio di oliva è la scelta ideale per tutti i tipi di cottura.
Dal momento che l’olio extravergine d’oliva è ricco di antiossidanti e vitamina E, protegge dallo stress ossidativo
La suscettibilità di un olio al danno ossidativo dipende soprattutto da due cose:
• La sua concentrazione di acidi grassi polinsaturi che reagendo con l’ossigeno tendono a ossidare
• La presenza di antiossidanti che riducono il danno ossidativo
• L’olio extravergine d’oliva contiene pochi acidi grassi polinsaturi (circa l’11%) ed è ricco di antiossidanti.
Inoltre i ricercatori dell’Università di Barcellona lo hanno dimostrato, simulando le condizioni che si verificano in padella durante la cottura di alimenti fino a 120 °C e fino a 170 °C che il contenuto di polifenoli nell’olio residuo diminuisca tra il 40% e il 75%, la quantità rimanente di polifenoli continua a soddisfare i parametri fissati dall’Oms per definire un cibo sano, cosa che non accade con altri tipi di olio. Motivo in più, dunque, per cercare sempre di usare, non solo a crudo ma anche per cucinare, l’olio extravergine di oliva made in Italy.

L’olio extravergine di oliva va bene nelle diete?

L’olio extravergine è un alimento indispensabile per la nostra salute, deve trovare posto anche nella dieta di chi vuole controllare il peso corporeo perché migliora il metabolismo e non favorisce l’aumento di peso. L’olio è un alimento ricco di calorie. Un cucchiaio di olio extravergine di oliva (pari a 10 gr) fornisce circa 90 calorie. E’ fondamentale farne un uso moderato ma non va mai eliminato dalla dieta proprio in virtù delle sue proprietà nutrizionali. Le calorie dell’olio di oliva vengono infatti definite “buone”, a differenza di quelle provenienti da altri grassi da condimento perché favorisce la sostituzione del colesterolo cattivo con quello buono e per la minor quantità di acidi grassi saturi, legati al rischio cardiovascolare.
In genere, ingrassiamo perché mangiamo troppi grassi e di cattiva qualità. La soluzione è scegliere i grassi giusti e non assumerne in eccesso. In un adulto, per avere un’alimentazione equilibrata che da energia ma non ingrassa sono sufficienti 2 cucchiai al giorno di olio extravergine di oliva che sia però di buona qualità.
L’olio extra vergine di oliva può essere usato nelle diete come snack tra i pasti per controllare il senso della fame. Ad esempio: un cucchiaino da caffè di olio extra vergine di oliva quando viene fame può aiutare a placare il senso della fame, senza bisogno di ingerire altri cibi. Se non piace il gusto dell’olio EVO da solo, può essere accompagnato da una fettina di pane.

Cos’è il punto di fumo dell’olio?

Il punto di fumo dell’olio è la temperatura alla quale l’olio inizia creare una patina di fumo in superficie e inizia a perdere le proprietà salutari e a convertirsi in sostanze chimiche nocive, inoltre l’olio a questa temperatura potrebbe prendere fuoco. Quindi è importante mantenere l’olio EVO al di sotto del punto di fumo durante la cottura dei cibi per avere dei piatti salutari.

CHE DIFFERENZA C’E’ TRA OLIO EVO O EXTRAVERGINE, OLIO VERGINE E OLIO D’OLIVA?

Olio extravergine di oliva proviene dalla prima spremitura delle olive, contiene non più di 0,8% di acidità ed è di qualità superiore. E’ ottenuto unicamente dalla lavorazione meccanica delle olive. Sottoposto ad analisi organolettica non deve presentare difetti olfattivi e gustativi di nessun genere e/o intensità.
• Olio vergine di oliva ha un’acidità compresa fra 0,8% e 2% ed è di scarsa qualità. E’ ottenuto anche questo unicamente dalla lavorazione meccanica delle olive.
• L’olio d’oliva è una miscela di olio vergine e olio raffinato, contenente al massimo l’1% di acidità. Normalmente ha un sapore molto piatto.
• Olio di sansa di oliva è una miscela di olio di sansa di oliva raffinato e una piccola quantità di olio vergine. E’idoneo al consumo, ma non può essere chiamato olio d’oliva.
• Olio lampante è l’olio d’oliva non destinato al consumo; lampante proviene dall’antico uso di olio d’oliva come combustibile nelle lampade a olio combustibile
La differenza è palese nelle caratteristiche organolettiche: l’olio extravergine di oliva non deve avere difetti, né al naso né al palato.

Cosa significa olio extravergine estratto a freddo?

Con Estrazione a freddo si intende che l’olio viene prodotto attraverso un processo meccanico, senza trattamenti chimici e senza scaldare il prodotto a una temperatura inferiore ai 27°C.
In questo modo si preserva l’essenza del frutto e si produce un alimento di qualità eccellente.
Una temperatura più alta permette alle particelle di olio di accumularsi meglio e in maggior quantità, potrebbe quindi aumentare la quantità di olio estratto dalla pasta olearia, a scapito però della qualità dell’olio.
E’ importante chiarire al consumatore che il metodo di estrazione a freddo non ha nulla a che vedere con il metodo di schiacciamento delle olive per ottenere la pasta olearia, ma si fa riferimento alla temperatura durante il processo di estrazione.
Molti pensano infatti che metodi tradizionali come le macine in pietra riescano a conservare meglio le qualità dell’olio rispetto ai frangitori meccanici a ciclo continuo. In realtà invece i macchinari di ultima generazione riescono a garantire sia basse temperature che standard igienici molto elevati, una garanzia per qualità e conservazione del prodotto finito.

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